Testo originale di Ryuko Tomoyose
Traduzione dalla versione inglese di Lloyd Irvin pubblicata qui!
Talvolta la pratica del Karate può essere paragonata all’allenamento di tigri e pecore.
Se ti alleni come una tigre (allenamenti duri e diligenti ed incessante condizionamento del corpo) puoi sempre allenarti con le tigri. Le altre tigri riconosceranno la tua abilità e potrai allenarti in pace con loro.
Capiranno che quando due tigri combattono realmente una delle due è destinata a morire subito e l’altra morirà il giorno seguente a causa delle ferite riportate. Sanno già che entrambe moriranno e per questo non hanno motivo di mettersi alla prova.
Se ti alleni come una pecora (allenamenti senza contatto, senza reale applicazione, senza uso di colpitori e senza condizionamento a due persone) allora potrai allenarti solo con altre pecore.
Una tigre può allenarsi sia con le tigri che con le pecore, deve solo stare attenta a non ferire le pecore.
Una pecora non può allenarsi con le tigri. Le pecore considerano le tigri animali spaventosi le cui tecniche di allenamento sono pericolose. Se una pecora si allena con una tigre verrà divorata.
Può capitare però che una pecora comprenda la verità sui metodi di allenamento delle tigri e decida di cambiare. In realtà quella pecora è una tigre con un mantello da pecora, desiderosa di liberarsene.
Osserva sempre i praticanti che si allenano. Guarda come agiscono e come si comportano.
Una tigre può apparire simile ad un gattino, anche se pericolosa può essere amichevole. Le tigri restano quiete e hanno tutto sotto controllo. Sanno chi sono e non hanno nulla da provare a nessuno perché sono in pace con se stesse.
Dall’altra parte le pecore non fanno altro che rumoreggiare e correre intorno cercando di attirare l’attenzione. Vengono spesso ferite e altrettanto spesso sono spaventate. Amano stare in gruppo per assicurarsi protezione reciproca. Quando si avvicina il pericolo fanno affidamento sul gruppo perché non sono in grado di proteggersi da sole. Sono una preda facile per le tigri.
Che siano una o tante, le pecore restano sempre pecore…