Privo di data e di firma, il Bubishi è una collezione di scritti, tracciati in ideogrammi cinesi antichi (probabilmente risalenti al 19° secolo) che prende in esame un’ampia varietà di argomenti che spaziano dalla storia del quanfa agli obiettivi anatomicamente vulnerabili, alla strategia tattica, alla filosofia morale, alle applicazioni pratiche contro scenari violenti identificabili, alle uscite e contro tecniche, ai rimedi e preparati erboristici.
Presente ad Okinawa almeno dai tempi di Higaonna Kanryo e Itosu Anko, il documento è stato in seguito tramandato attraverso entrambi i lignaggi di questi pionieri.
Si ritiene che documenti credibili antecedenti al ventesimo secolo che dettaglino la storia e l’evoluzione del Karate siano virtualmente inesistenti.
Fino alla scrittura del primo libro sull’arte di Funakoshi Gichin e alle prime pubblicazioni dell’anteguerra che lo seguirono, tutto quello che abbiamo è una collezione disordinata di scritti rari, ad esempio una singola citazione del 17° secolo dello statista delle Ryukyu, Junsoku, datata 1683; un breve passaggio nel Oshima Hikki del 1761; estratti di commenti di visitatori provenienti da navi straniere de 19° secolo [Hall, Mcleod, Bettelheim, Perry]; una copia del programma del 1867 che promuoveva una dimostrazione di arti di combattimento all’Ochayagoten; una lettera scritta nel 1882 e un motto scritto nel 1885 da Matsumura Sokon; la testimonianza risalente al 1904 di Noma Seiji; una singola pagina di un libro scritto nel 1905 da Hanshiro Chomo e una lettera al Ministero dell’Educazione scritta nell’Ottobre del 1908 da Itosu Anko.
Il fatto che il Bubishi venne utilizzato e tenuto in grande considerazione da pionieri del Karate quali Funakoshi, Mabuni, Miyagi, Shimabuku, ecc…, non fa che rafforzare il significato storico di questo documento.
Che la sua importanza storica sia stata finalmente identificata e tradotta in inglese (e di seguito in francese, tedesco, russo, ceco, italiano, spagnolo, ecc…) e salutata positivamente dal pubblico di tutto il mondo ne testimonia ulteriormente il suo valore.
Seppur lontano dal poter essere considerato il testo definitivo sulla storia del Karate, il Bubishi fornisce formidabili intuizioni su quello che i pionieri ritenevano essere il cuore dell’arte.